La prova pratica rappresenta la barriera più difficile da superare ed è, dal punto di vista della sua redazione, molto diversa dalle altre prove d’esame. Vediamo il perché.
LE PRESELEZIONI E LE DOMANDE “APERTE”
La prova preselettiva consiste generalmente nella somministrazione di quiz a risposta multipla sulle materie oggetto d’esame, elencate nel bando di concorso.
Nella stessa preselezione, oppure nella prima prova scritta, è frequente trovare domande a riposta “aperta” come questa: “Il candidato descriva la differenza tra sequestro e fermo nel codice della strada”.
Con una buona preparazione è possibile rispondere in modo esauriente al quesito, poiché si tratta di nozioni teoriche descritte in questo caso, negli articoli 213 e 214 del codice della strada.
LA PROVA PRATICA
La difficoltà come abbiamo accennato è data dalla cosiddetta prova pratica.
In questa tipologia di prova viene generalmente prospettato un caso pratico da risolvere, è richiesto di “calarsi”, per così dire, nelle vesti di agente (o ufficiale) di polizia locale.
Facciamo un esempio di prova pratica, per chiarire meglio il concetto.
TRACCIA:
“L’addetto alla vigilanza del centro commerciale segnala agli agenti di polizia locale in pattuglia un uomo che qualche istante prima aveva oltrepassato le casse, dopo essersi impossessato di tre magliette griffate, sottratte dallo scaffale degli indumenti.
Il vigilante riferiva di aver fermato il ladro mentre cercava di uscire, dopo che il medesimo aveva asportato mediante rottura la “placca antitaccheggio” degli indumenti.”
Si descriva la procedura operativa e gli atti da redigere.”
I concorsisti (non agenti di polizia locale) avranno molta difficoltà nell’affrontare un caso simile. E’ naturale che sia così. Calarsi nei panni di un agente di polizia locale non essendo un agente di polizia locale è molto complicato. La soluzione alla traccia in questo caso, non riusciremo a trovarla in modo diretto nei manuali o nei testi di legge, come nel caso della prova preselettiva o nelle domande “aperte”. E’ richiesto uno sforzo maggiore poiché ci troviamo di fronte all’applicazione pratica della legge, con riflessi di carattere operativo.
Il problema non è la soluzione. Il problema è saper individuare il problema!
Ecco una serie di consigli che fanno parte del metodo insegnato nei corsi di preparazione da noi organizzati.
Leggere e rileggere la traccia individuando il problema principale da risolvere;
Inquadrare quindi nel modo corretto il caso concreto: siamo di fronte ad un reato oppure siamo di fronte ad una violazione amministrativa? (spesso le due fattispecie coesistono in tracce più complesse);
Individuare la norma di legge violata senza tralasciare i “dettagli” contenuti nella traccia che spesso fanno la differenza.
Ora che hai individuato la fattispecie devi “tradurla” per iscritto, seguendo alcune regole.
Alcune regole per scrivere bene:
Comincia dalla normativa generale, per poi scendere nel caso specifico;
Scrivi in maniera semplice e chiara e soprattutto sintetica;
E’ facile complicare, è difficile semplificare. Ricordalo sempre.
Fai uso di schemi oppure di elenchi puntati per elencare gli atti di polizia locale;
Se non ricordi l’articolo della legge, non scriverlo!
Il metodo si apprende esercitandosi continuamente. La preparazione sui manuali, purtroppo non è sufficiente. Il caso prospettato è “relativamente” di facile soluzione. In base al tipo di concorso è possibile trovare casi anche più complessi, in cui si sovrappongono diverse normative.
Qui un esempio di come svolgere in modo corretto un caso pratico.
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